Per vedere il video devi aver accettato l'utilizzo dei cookie

Immagina(ndo) Roma

UNA CHIACCHIERATA CON GLI ALLIEVI DI RECITAZIONE

di Elena Dragoni

Ci sono scelte, nella vita, che possono cambiare tutto.
A volte è l’istinto di un attimo, a volte la maturazione di un percorso più lungo. Queste scelte sono le chiavi di volta delle nostre vite.
Mi chiedo quanto ne siano consapevoli, questi tre ragazzi, che per loro è uno di quei momenti, che sono a uno sliding doors delle loro vite.
Che questa porta schiuderà per loro nuove esperienze, nuove visioni, e magari nuovi destini.

Claudio Marco e Federico 

Questi tre ragazzi sono Claudio Pignatiello, Marco Colao, e Federico Van Hemert. Tutti e tre giovanissimi attori, tutti e tre allievi della Scuola Immagina, che muovono i loro primi passi nel mondo dello spettacolo.
Dopo tre anni di studi di recitazione sotto la guida di Giuseppe Ferlito, hanno deciso di fare le valigie e andare. Hanno capito di essere pronti, per provarci davvero. A fare il lavoro che amano, a inseguire il loro sogno: diventare attori.
Solo con le loro forze, e le loro doti. E non potrebbe essere altrove la loro destinazione, se non Roma.
Vivranno insieme in un appartamento che hanno già trovato, per condividere anche questa esperienza, oltre alla passione che li lega.
Mi raccontano come ci sono arrivati, davanti a questa porta che si sta per schiudere.

Com’è nata la passione per la recitazione?

FEDERICO: “Ho sempre avuto una grande passione per il cinema, amavo i dettagli, i personaggi… fin da bambino imitavo Jim Carrey, studiavo i particolari del modo di recitare dei grandi attori. Col tempo mi è nata dentro la domanda: e se domani ci fossi io al posto loro? Quando ho assistito alla prima lezione di Beppe, l’ho trovata familiare. Sapevo che era la mia strada.”
CLAUDIO: “Mi sono avvicinato a questo mondo con i primi laboratori scolastici di teatro a Pescia, e nonostante fossi timidissimo divenne subito una droga! Ho studiato per un po’ all’Accademia di musical di San Miniato, ma ballare e recitare non mi interessava nello stesso modo. Dopo un anno sabbatico di vera e propria astinenza, su internet mi sono imbattuto nel corso tenuto da Beppe, e la sua passione mi ha travolto. Solo dopo ho scoperto il cinema, che è estremamente più vero del teatro per quanto riguarda la recitazione.”
MARCO: “Può sembrare assurdo, ma in me è nata dalla mia passione per le arti marziali! Un amico mi ha prestato un libro in cui si paragonava l’incontro delle arti marziali, in cui ogni lottatore ha obiettivi, ostacoli, e intenzioni, al lavoro dell’attore. Questo confronto mi ha incuriosito, e ho partecipato alla lezione di prova tenuta da Beppe. Ricordo che fece un esercizio, ‘la gabbia’, che mi scosse profondamente. In quel momento decisi di iscrivermi”.

Marco Colao set Infernet 

Come si svolge il corso di recitazione tenuto da Giuseppe Ferlito?

MARCO: “Beppe inizia da un lavoro psicologico di abbattimento delle sovrastrutture, cerca di riportare ogni allievo alla naturalezza del proprio essere, di liberarlo. È stato molto bello vedere questo cambiamento, una sorta di catarsi, anche negli altri compagni. Sulla decostruzione poi si inizia a lavorare.”
FEDERICO: “L’impostazione di Beppe è molto pratica, fa recitare davanti alle telecamere, per potersi rivedere e valutare. Fa partecipare come ospiti alle lezioni grandi maestri come Veronesi, Pieraccioni. Ed è incredibilmente inclusivo: fa partecipare gli allievi a suoi progetti, alle vere produzioni. Noi tre abbiamo avuto l’opportunità di stare sul set di Infernet, il suo ultimo film, io ho perfino girato una scena con Remo Girone… un’emozione indescrivibile. Così come essere tutti insieme alla prima del film a Roma.”

Non si sono creati dissapori in chi non ha partecipato? Qualcuno che può essersi sentito giudicato “non abbastanza bravo”?

CLAUDIO: “Beppe parte dall’idea che tutti abbiano le potenzialità di diventare attori.  Queste però non bastano senza tecnica, studio e volontà. Come insegnante critica lo scarso impegno, mai la persona. E dà se stesso a tutti in pari intensità. La differenza poi la fa il singolo.”

Federico Van Hemert scuola cinema Immagina 

In una parola, cosa rappresenta per te la recitazione?

MARCO: “Un riscatto dalla vita reale.”
FEDERICO: “Realizzazione.”
CLAUDIO: “Emozione. Vissuta e regalata.”

Veniamo a Roma… il nord verso cui puntano adesso le vostre bussole…

MARCO: “Assolutamente, per continuare questo sogno. Ho cullato l’idea di andare a Roma per un po’ di tempo… Avevo deciso già a gennaio che sarei andato, anche da solo. Ne ho parlato agli altri, e alla fine è diventato un progetto comune.”
FEDERICO: “Figurati che io sono un tipo abbastanza sedentario, legato ai miei luoghi. Non avrei mai pensato di spostarmi, ma loro mi hanno trascinato in questo percorso con un grande entusiasmo, che poi è diventato anche il mio.”
CLAUDIO: “E continueremo a sostenerci a vicenda. Abbiamo grandi obiettivi ma siamo consapevoli dell’incertezza e dei rischi, così come delle difficoltà; su tutte quella di mantenerci. Ma siamo pronti, e non ci fermiamo.”

Claudio Pignatiello set Signum 

Un consiglio a chi sta pensando a questa carriera?

MARCO: “Pensateci bene, perché fare l’attore non è uno scherzo. Deve esserci una vera vocazione, non esistono vie di mezzo se si sceglie di fare questo lavoro.”

Mentre li sento parlare, ubriachi di entusiasmo come all’inizio di nuovo amore, carichi dell’adrenalina di una nuova avventura, mi sento elettrizzata anch’io per loro.
Mentre torno a casa, ripenso a quando la valigia l’ho fatta io, qualche anno fa. Penso a come è andata. A quelli che sono stati i miei, sliding doors. Le mie scelte. E sorrido.
Perché il meglio, ragazzi, per voi deve ancora venire. E sono certa che ve lo godrete.

In bocca al lupo!

Elena Dragoni

Claudio Federico Marco e Giuseppe Ferlito

Posta commento come visitatore

0 Restrizione caratteri
Il tuo testo deve essere più lungo di 10 characters
  • Nessun commento trovato