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Intervista a Francesco Marinari

INTERVISTA A FRANCESCO MARINARI

di Elena Dragoni

Quando arriva con la bici tecnologica, in felpa e jeans strappati, e ai piedi delle sneackers psichedeliche, più che un giornalista lo si direbbe un writer.

Uno di quei giovani artisti visionari che bazzicano le periferie con mezzi e abiti eccentrici e alternativi, e che sanno fare delle mura dei palazzi le loro pagine.
Labronico già dalla risata, Francesco Marinari è come si vede: informale, divertente e divertito. Eppure, quest’ospite del corso di giornalismo, che fa le smorfie alla telecamera, e sembra darsi l’importanza di un vicino di pianerottolo, è il caporedattore de “La Nazione.it” per tutte le pagine di Toscana, Umbria e La Spezia.
Tra tutte le notizie che arrivano dalle agenzie di stampa, dalle redazioni, e dai social, spetta a lui scegliere cosa pubblicare.
 
Come arrivano le notizie a una redazione on-line?
Presidiamo il web, le agenzie di stampa, sorvegliamo l’imbeccata di ogni possibile canale.
La rete è così convulsa di informazioni che il vero fiuto non sta nello scovare una notizia ma nel capire se sia vera o no!
 
Come si organizza la pagina web di un giornale?
Alcuni articoli li prepariamo la sera prima, a meno che non ci siano articoli “battenti”, più forti, da pubblicare.
Cerchiamo di dare al lettore, a ciclo continuo – perché il web non si ferma mai, nemmeno la notte – notizie di qualità. Non parlo solo di testi ma di foto, video, link… questi contenuti on-line sono basilari ma fruiti rapidissimamente. Noi siamo i turnisti delle notizie, ecco: gli operai della parola.
 
Come si scelgono le notizie da pubblicare?
Sul web la precedenza va alla cronaca nera. Poi viene il servizio di pubblica utilità sui temi di vita quotidiana: il maltempo, la solidarietà, le tasse, gli animali. Anche il reportage piace, la presa diretta con foto e video.
E poi gli evergreen: Pieraccioni, i film toscani leggendari come “Amici miei”.
 
In cosa è diverso un pezzo per il web?
La notizia va battuta in 3-4 minuti, dando un’ossatura solida, poi la si aggiorna e integra.
Un testo on-line è in continuo sviluppo, si arricchisce di materiali multimediali, focus o spin-off: origina storie nelle storie.
 
E il lettore come arriva alle vostre pagine?
Google analizza ogni news secondo algoritmi complessi, perciò si lavora secondo i principi della SEO, la Search Engine Optimization: titoli e testi brevi, parole chiave, nomi in neretto e molti hyperlink.
Più un pezzo è costruito così più viene evidenziato dai motori di ricerca. E più click vengono veicolati più arriva la pubblicità.
 
Si trattiene, Marinari. Ci parla delle app più evolute, ci fa curiosare dietro le quinte della redazione, dove Google Analytics spulcia in dettaglio tutto il traffico di click.
Si diverte, tanto, questo writer della rete. Anche lui senza un volto e con un tag, un graffitaro di parole e immagini che ci arrivano immediate come lui. What You See Is What You Get, no?


Elena Dragoni

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